Se pensavi che la pesca ai cefalopodi (come seppie e calamari) fosse possibile solo da un’imbarcazione ti sbagliavi. La tecnica di pesca ai cefalopodi, chiamata anche Eging si pratica anche dalla spiaggia, perchè prende il nome delle esche che vengono usate per tale pratica: gli EGI

Gli Egi.
Gli egi non sono altro che le cosiddette totanare, ossia dei pescetti, spesso di forma simile ad una “S” allungata in modo che ricordino un gambero, dotati di uncini nella zona della coda. Gli uncini sono destinati ad arpionare i tentacoli dello sventurato cefalopode che proverà a catturare il finto pesciolino/granchio/gambero.
In commercio si trovano molti tipi di egi con dimensioni diverse. Le misure vanno solitamente da 1.5 a 4.00, che è un fattore di moltiplicazione per ottenere la misura in centimetri dell’esca. Più semplicemente basta moltiplicare la “taglia “dela nostra esca per tre per ottenere la misura in cm dell’esca. Ad esempio, una totanare del numero 4 sarà lunga 12 cm (4×3).
Ogni esca da eging è indicata per un certo tipo di fondale o di cefalopode. Per la pesca al calamaro, ad esempio meglio usare egi di dimensioni maggiori di 3. Il peso degli egi varia. Solitamente eche egi del 3 (ossia 9 cm) hanno un peso tra i 15 e i 25 grammi.
Il colore dell’artificiale viene scelto in base alle condizioni di luce. Non c’è una regola vera e propria per scegliere il colore, si fa anche in base all’esperienza e all’intuito delpescatore. In generale si è visto che con poca luce o acqua torbida si preferiscono esche scure (nero grigio blu), con giornata soleggiata un colore vistoso (fluorescente giallo rosa etc.)
Montatura Eging dalla riva
Riguardo la montatura, se non si vogliono raggiungere distanze elevate, si può usare il solo artificiale. Tuttavia, per lanciare più lontano si può utilizzare una ulteriore zavorra da aggiungere al peso dell’artificiale. E’ consigliabile mettere un piombo “in punta” all’artificiale, utilizzando un moschettone o lasciarlo scorrevole sul filo madre. Aggiungendo zavorra si modifica il movimento dell’ esca, la quale ad ogni strappo (jerkata) tenderà maggiormente a strisciare, anzichè saltare. Io di solito uso un piombo sferico (pallettone di 10/20g) e lo lascio scorrere sul filo, in modo che si fermi sulla girella (proteggo il nodo con un piccolo salvanodo). In alternativa si può usare un moschettone aggiuntivo come in figura.

Per avere maggiori chance di catturare la preda sarà necessario munirsi di diversi egi, ed adattarsi al tipo di fondale che andiamo ad affrontare. Importantissimo è avere anche più colori, per trovare (anche a tentativi) quella che ci porta più catture.
Servono attrezzature specifiche per l’eging dalla spiaggia?
Data la grande diffusione di questa tecnica, esistono canne e mulinelli specifici, tuttavia nulla ti vieta di utilizzare una normale canna da spinning, purchè abbia un’azione morbida in punta e una lunghezza intorno ai 2,5 mt. Da spiaggia, dato che spesso è necessario lanciare lontano, puoi usare anche una canna da surf casting per iniziare, Diverso sarà pescare da porti e moli. Uguale la montatura ma la canna può essere sostituita con una un pò più leggera, come quelle da spinning pesante.
Come si pratica l’eging dalla spiaggia
La pesca è “sinonimo” di inganno. Ogni tecnica di pesca è un modo diverso per ingannare le nostre prede. Quello che facciamo quando peschiamo ad eging dalla spiaggia è simulare il movimento di un pesciolino /granchio / gamberetto sul fondale, al fine di invogliare i cefalopodi ad attaccare.
Tenendo il filo sempre in tensione faremo dei recuperi a tratti, alternandoli a soste, strappi (per far saltare l’esca) e ripartenze. Importante fermarsi. L’attacco può avvenire in quelunque momento, ma quasi sempre avviane quando l’esca si ferma, dopo aver dato uno strappo (comunemente detto la jerkata). E’ in quel momento che dobbiamo tenerci pronti a dare una ferrata morbida e lenta, senza strappi.
Dopo aver ferrato recupereremo in modo lento, progressivo e senza far perdere tensione al filo (non stiamo pescando con un amo con l’ardiglione). Gli egi, una volta agganciati alla preda possono sganciarsi, se il filo perde tensione.
Praticando eging dalla spiaggia si usa fare 4/5lanci e poi ci si sposta di 10 mt e ripetere il tutto. La spiaggia consente di sondare molte strisce di mare e di fare,così, anche una piacevole passeggiata.