Carpfishing – Tecnica e montature per la Carpa gigante

Cos’è il carpfishing

Il carpfishing è una nuova disciplina che sta entusiasmando molti nel mondo della Pesca sportiva. Questa tecnica di pesca è stata introdotta, qualche decennio fa, in Inghilterra da due inglesi che, studiando il comportamento dei ciprinidi in acquari, misero a punto un nuovo tipo di innesco. In pratica durante la legatura dell’amo si fa in modo da lasciare un pezzo di lenza terminale, (il “capello”) al quale viene assicurata l’esca. L’amo resta completamente scoperto, dando vita al cosiddetto “hair rig” (in inglese montatura col capello).

Uno speciale ringraziamento 

Dato che non mi posso proprio definire un carpfisher,  ho potuto realizzare questo articolo grazie ai buoni consigli che mi ha dato il mio amico Alfredo D’Alessandro, che mi ha introdotto al mondo del carpfishing. Il caro Alfredo, già con le sue dritte, mi ha regalato qualche bella esperienza con hair-rig e carpe. Non vedo l’ora di partecipare ad una delle sue battute di pesca, così da poter fare anche qualche bella foto per il sito in sua compagnia eh … magari…:)altre belle esperienze con questa fantastica disciplina. 

Comportamento del carpfisher

I pescatori di carpfishing, adottano tutti gli accorgimenti che tutti i pescatori dovrebbero prendere modello, come non lasciare in giro attrezzature per laghi e fiumi. Uno degli aspetti di questa pesca è il rigidissimo codice etico: in pratica il pescatore di carpfishing cerca di ferire e stressare al minimo il pesce, per azzerare il rischio di conseguenze sulla sua salute dopo la liberazione.

Una carpa a specchio in fase di rilascio
Una carpa a specchio in fase di rilascio

Le esche usate, sia per gli inneschi all’amo, sia per la pasturazione, sono cibi altamente nutrienti per le carpe e di poco impatto ambientale. Nell’attrezzatura d’obbligo c’è il guadino a maglie strette e il lettino per poggiare il pesce una volta tirato fuori dall’acqua. 

Attrezzatura usata nel carpfishing

Le attrezzature da carpfishing sono specifiche: si usano canne da lancio che sopportano pesi più importanti ed hanno una resistenza alla trazione maggiore, rispetto alle canne utilizzate nella pesca alla carpa tradizionale con galleggiante o a fondo.  Nella scelta della canna bisogna tenere presente che, l’origine inglese della tecnica, ha imposto, lunghezze espresse in piedi e capacità di flessibilitá espressa in libre. I monofili sono stati sostituiti dai trecciati molto più versatili per questa pesca in quanto hanno la caratteristiche di essere molto più resistenti dei monofili tradizionali in nylon a parità di diametro e sono meno soggetti all’effetto molla che di solito hanno i monofili. Per contro i trecciati sono molto più costosi e sono meno resistenti all’abrasione. Generalmente gli ami sono privi di ardiglione, per ferire il meno possibile i pesci. 

Le Montature del carpfishing

La particolarità più importante di questa tecnica sta nella posizione dell’amo. Il terminale viene chiamato “hair rig” o semplicemente “rig”. In pratica si tratta di un terminale con la legatura all’amo dove viene lasciato un pezzo di filo con cappio chiamato capello dove verrà innescata l’esca e fermata ad esso tramite un fermo.

Il terminale da carpfishing hair rig o terminale con capello
Terminale “hair rig” – amo con il capello, sul quale è innescata una boile

Le montature nel carpfishing sono chiamate in inglese “rig” e sono molteplici.  Tra tutte ci sono il “Bolt rig” e l’”helicopter rig” due dei più semplici ed efficaci, se non le più antiche rig che esistano. L’innesco viene fatto tramite un ago che viene infilato nell’esca e fa passare il capello attraverso di esso, una volta passato si ferma il tutto con uno stop, che può essere sia naturale o acquistato in negozio di pesca. Infatti in commercio si trovano stopper di ogni tipo, forma, colore e prezzo.

Innesco di boilies al “capello” usando l’apposito ago

Le esche possono essere molte per questo tipo di pesce, sono state create molteplici applicazioni,oltre al mais e alle pasture ci sono boiles, granaie, micro granaie, tiger nuts, praticamente in commercio si trova di tutto e di più. Io personalmente preferisco cucinare boiles e preparare le pasture da me. Il volume dell’esca è importante, in quanto seleziona naturalmente le dimensioni delle prede che si vogliono catturare, avvero scegliere un’esca di piccole dimensioni avrà abboccate anche di minutaglia, mentre mettere con delle boiles del 22 di diametro la nostra abboccata sarà (speriamo)  un bel pescione di buone dimensioni. Quindi anche la scelta della grandezza delle boiles si effettuerà anche considerando le taglie dei pesci presenti dove andiamo a pescare. Inoltre il commercio ci mette a disposizione infiniti articoli che migliorano il modo di pescare,  come il cobra che serve per lanciare le boiles, il barchino telecomandato per posizionare la nostra lenza in punti molto difficili e tante altre cose che mi auguro di provare e descrivere in tanti altri articoli su questo sito. 

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