Barbo comune
Il barbo comune appartiene alla famiglia dei ciprinidi. È una specie che era presente principalmente nell’italia settentrionale, ma oggi lo troviamo in tutta italia. Vive in branco e principalmente in acque limpide e ossigenate, per lo più su fondali ghiaiosi e rocciosi. Il colore varia in base tipo di fondale in cui vive, ma principalmente è grigio-verde-marrone con una punteggiatura nero-grigia.
Trattandosi di un pesce che scruta il fondale alla ricerca di cibo, la sua bocca è posizionata nella parte inferiore del muso, ed ha quattro barbigli laterali da cui prende il nome. Si nutre di invertebrati, vegetali, mosche, larve e piccoli pesci.
Il barbo può crescere fino a raggiungere i 65 cm di lunghezza per un peso di 5 kg, ma la misura media è intorno ai 30 cm per 2 kg. Il periodo di frega è tra maggio e metà giugno. Durante il periodo invernale, i barbi si rintanano in buche profonde.
Come pescarli
Le Tecniche per la pesca al barbo sono molto semplici e divertenti, ma c’è bisogno di qualche piccolo accorgimento senza il quale potremmo compromettere la nostra battuta.
Le tecniche di pesca sono molteplici e sono:
- Alla passata con galleggiante
- A fondo
- Ledgering con pasturatore.
Dato che è un pesce che ama le acque ossigenate, non è raro imbattersi in un barbo durante battute di pesca alla trota al tocco, come nel caso del barbo canino di questo video:
Esche
Le esche più usate per il barbo sono il bigattino ed il lombrico, tuttavia questo pesce non disdegna anche piccoli frutti selvatici come more e lamponi, o il formaggio. Con quest’ultimo si può preparare una pastura con il pane.
È un pesce onnivoro, quindi si può spaziare fra varie soluzioni.